Stabat Mater è un'ambientazione musicale dell'omonima sequenza, composta da Giovanni Battista Pergolesi nel 1736, durante le ultime settimane della sua vita. Sebbene molti brani catalogati come di Pergolesi siano chiaramente spuri, è stato conservato un manoscritto dello Stabat Mater scritto di suo pugno, il che conferma la sua paternità. L'opera fu scritta per una confraternita napoletana, la Confraternita dei Cavalieri di San Luigi di Palazzo, che aveva commissionato anche uno Stabat Mater ad Alessandro Scarlatti. Da allora divenne una delle opere sacre più celebri di Pergolesi, raggiungendo grande popolarità dopo la sua morte. Jean-Jacques Rousseau ha mostrato apprezzamento per l'opera, elogiando il movimento di apertura come "il duetto più perfetto e toccante uscito dalla penna di qualsiasi compositore". Molti compositori hanno adattato l'opera in vari modi. Il brano stesso è diviso in dodici movimenti, ciascuno dei quali prende il nome dall'incipit del testo. Gran parte della musica è basata sulla precedente ambientazione di Pergolesi della sequenza Dies Irae. La partitura prevede solisti soprano e contralto, violino I e II, viola e basso continuo (violoncello e organo).
